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Riconoscimento dello shiatsu 

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Comunicato delle Associazioni di Shiatsu

Al Presidente della Repubblica
Al Presidente del Consiglio
Al Presidenti Senato e Camera
Al Ministro dell’Interno
Al Ministro del Lavoro
Al Ministro della Salute
Ai Presidenti delle Regioni
Al Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera
Al Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato
Al Comando Generale dei Carabinieri
Ai Nas Carabinieri
p.c. Alla Stampa, Radio e Televisione

In alcune città italiane, in particolare in Umbria e in Veneto, si è sviluppata, ad opera dei Nas dei Carabinieri, una azione repressiva avente a oggetto operatori e scuole di shiatsu. Questa iniziativa è stata riportata con particolare rilievo anche dalla stampa. E’ stata ipotizzata la commissione di vari reati tra cui la truffa e l’abuso di professione sanitaria. Dalle dichiarazioni riportate dai giornali tutto sembra basarsi sul presupposto che lo Shiatsu possa essere praticato solo da figure sanitarie.

I presupposti giuridici di questa azione che potrebbe avere effetti devastanti sono costituiti da un non condivisibile parere del Consiglio superiore della Sanità, cioè di un atto del tutto privo di qualsiasi valore giuridico, che auspica l’approvazione di una normativa che assegni ai fisioterapisti l’esercizio della pratica dello Shiatsu.

Da anni viene richiesto dalle Associazioni dello Shiatsu il suo riconoscimento e la sua disciplina legislativa che a tutt’oggi è completamente assente.

Per anni lo Shiatsu è stato prima ignorato e poi snobbato e svilito ed ora poiché milioni di cittadini italiani ne hanno decretato uno straordinario successo, improvvisamente dovrebbe essere riservato ad altre figure professionali, espropriando coloro che l’hanno studiato, che l’hanno insegnato, che l’hanno praticato e diffuso con competenza e onestà.

Va infatti sottolineato che piu’ del 95% degli Operatori Shiatsu non sono né medici né paramedici. Il loro successo professionale è da attribuirsi esclusivamente alla loro preparazione, frutto di una formazione autonoma e specifica e alla serietà con cui viene svolta la loro professione. Per queste ragioni deve essere evidente la non sovrapponibilità tra lo Shiatsu e altre discipline e altre competenze, mediche o paramediche che siano, che hanno specificità e necessità formative del tutto diverse.

Il Parlamento italiano e molte Regioni, al contrario del Consiglio Superiore di Sanità hanno compreso questa realtà e decine di disegni di legge sono stati presentati per regolamentare questa disciplina, riconoscendone la autonomia e la specificità e nessun parlamentare o consigliere regionale in tutta Italia ha ipotizzato di riservare ai fisioterapisti l’esercizio della pratica dello Shiatsu, essendo figure che hanno tutt’altra formazione e che nulla sanno di shiatsu perché non previsto nel loro iter formativo.

Lo stesso Ministero della salute ha tolto dagli ECM, vale a dire dal sistema di educazione continua in medicina, lo Shiatsu come materia di aggiornamento nella formazione delle figure sanitarie.

Se l’azione repressiva messa in campo venisse confermata, le conseguenze sarebbero gravi.

  • Cittadini che non hanno violato alcuna norma verrebbero posti in stato di accusa per reati gravi ed infamanti come sono il reato di truffa e l’abuso di professione sanitaria;

  • La libertà di insegnamento garantita dall’art. 33 della Costituzione italiana sarebbe messa in discussione;

  • Il diritto al lavoro di migliaia di cittadini italiani che da 40 anni ad oggi esercitano legittimamente la pratica dello Shiatsu, messo a rischio;

  • La conoscenza e la diffusione dello Shiatsu impedita;

  • La lesione immotivata del diritto di milioni di cittadini italiani di scegliere, come risorsa per il proprio benessere, una disciplina praticata da Operatori qualificati e competenti;

  • Infine, la compromissione di un fenomeno sociale di ampia portata che consente oggi di migliorare il livello di benessere, vitalità e salute dei cittadini senza oneri per Stato e Regioni, creando sviluppo e occupazione in un settore nuovo e in espansione che si è autogenerato e si autogestisce egregiamente da decenni con grandi benefici per i gli utenti, gli operatori e la collettività.
Non può sfuggire a nessuno il carattere esplosivo delle conseguenze di quanto è avvenuto, sopratutto se si dovesse estendere in altre regioni Italiane.

E’ necessario che il Governo, il Parlamento e le Regioni assumano i provvedimenti necessari affinché si fermi questa iniziativa illiberale che contraddice la Costituzione e trasforma gli attuali operatori in abusivi che dovrebbero immediatamente cessare il loro lavoro e cambiare attività. Lavoratori che hanno affrontato, anni di sacrifici per la loro formazione, senza aiuti da parte di nessuno.

Le Associazioni firmatarie di questo documento chiedono di essere ricevuti dalle autorità in indirizzo perché intervengano affinché siano garantiti i loro diritti e soddisfatta la legittima aspettativa degli operatori e delle scuole di poter continuare il loro lavoro.


Associazioni Firmatarie:

A.I.S. : Associazione Italiana Shiatsu
A.P.I.S. : Associazione Professionale Italiana Shiatsu
A.P.O.S.: Albo Professionale Operatori Shiatsu
A.S.S.I.: Associazione Scuole Shiatsu Italiane
C.I.Te.S.: Collegio Italiano Terapisti Shiatsu
F.I.S.: Federazione Italiana Shiatsu
F.N.S.S.: Federazione Nazionale Scuole di Shiatsu
I.A.S.: Interassociazione delle Arti per la Salute


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